un po' di me

il tempo non ha tempo, te lo prendi oppure se ne va...

sabato 8 giugno 2013

Io c'ho l'ansia

Dovete sapere che ho imparato a parlare molto presto e a camminare molto tardi, quindi se dovete decidere tra invitarmi a prendere un caffè per fare due chiacchiere o a fare la maratona vi prego scegliete la prima opzione. Da quando ho detto la prima parola ad oggi statisticamente la parola da me più pronunciata credo sia ansia. Ebbene sì soffro di crisi di ansia,angoscia,mal di vivere, melancolia, chiamatela come volete, fatto sta che sovente vado in paranoia per le cose più disparate e spesso senza un reale motivo. No in realtà per me il motivo c'è sempre ed è anche di vitale importanza, ma così non pare alle persone che interpello in questi momenti di sconforto. Poichè  "chi non soffre in compagnia non è figlio di Maria" (ok,forse non faceva proprio così), io non posso stare male da sola, crogiolarmi nelle mie inquietudini senza trascinarci anche il mal capitato di turno e riempirlo di domande,pianti isterici e scenate da tragedia greca. In quest preciso momento la mia adorata ansia mi ha fatto visita causa esami,in modo più specifico causa esame di neuroscienze, ovvero un mattone indigesto di settordicimila pagine su come caspita funziona il nostro sistema nervoso. Ebbene signori a me non me ne importava una cippalippa, mi basta che funzioni, o perlomeno che non si inceppi troppo spesso, il minimo sindacale per farmi vivere a sto mondo insomma. Mancano tre giorni all'esame e io sono nella fase dello sconforto, che precede di poco quella dell'accettazione dell'inevitabile bocciatura predetta da quando hai aperto il libro mesi prima pensando "tanto non ci capirò mai un tubo, cosa studio a fare?". La fase dello sconforto è caratterizzata da iperattività e angoscia, grazie alle quali sfogli i libri ripetendo come un mantra "non so niente,non so niente". Badate bene che queste fasi non dipendono nè dalla quantità di tempo dedicato allo studio, nè dalla qualità di esso, nè tantomeno dalla materia in questione. I soggetti come me le vivono SEMPRE, indistintamente. Per fortuna durante la preparazione degli esami ogni tanto viviamo anche la fase dell'invincibilità, quella in cui il tuo 30 lo vedi già sul libretto, bello come il sole e invincibile e immagini mentalmente una tua performance perfetta, in cui il prof si commuove e ti lascia la cattedra. Bah.

5 commenti:

  1. Particolare che tu non abbia neanche considerato la via di mezzo tra il 30 e la bocciatura :) Cosa vuol dire psicologa? :)

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    1. ovviamente si considerano e apprezzano anche tutti i voti intermedi, ma chi ha l'ansia non vede i grigi, o è bianco o è nero :)

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  2. Dai su con il morale.. Siamo giovani e belle! L'università c aiuta a crescite., anche io soffrì d ansia pre esami un bacione e buona domenica
    Adele
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