un po' di me

il tempo non ha tempo, te lo prendi oppure se ne va...

sabato 28 maggio 2016

Revisionare non è il mio forte

Rileggere dopo 3 anni 'sta roba mi ha fatto capire quanto, in effetti, su questa piattaforma (ci sono parole più fighe di altre) sia praticamente l'esatto opposto di come io sia nella vita socialmente condivisa di solito. Me spiego: con i miei più cari amici, il mio ragazzo, la mia famiglia (ma neanche con tutti) sono così come forse appaio qui su, un po' squinternata, un cicinino nevrotica e sconclusionata; però, generalmente, le mie pare mentali fanno sì che sia abbastanza attenta ad essere precisa, corretta, sempre sul pezzo, grammaticalmente nazista ( potete giurarci, solo grammaticalmente). Invece, rileggendo, mi sono accorta che, mannagialclero, avevo lasciato i miei bambini con un sacco di errori, c'era persino un capre al posto di capire (Freud, ti sento e ti ignoro).
Ci ho provato a lasciarli così, come sono stati per tanti anni senza che i miei fulgidi occhi se ne accorgessero, originalmente sbagliati, forse nell'impeto di coraggio del momento "che se non pigio pubblica  adesso col cappero", però... che ve devo dì, non ce l'ho fatta. Perchè libera e selvaggia is ok, ma ignorante away. 
Mi hanno (plurale, plurale sempre) fatto notare che c'è qualche influenza romana e "esotica" di troppo: romani, non offendetevi, so di non sapere, lungi da me fingermi una romana de roma, a mia discolpa posso solo dire che le scrivo esattamente come mi compaiono nel cervellino, la mia testa è così incasinata che mixa dialetti e idiomi, potete farmene una colpa?

Della serie "ah non sei morta?!?"

Mi vien quasi da ridere. A chi non verrebbe se si accingesse a scrivere un post sul SUO blog dopo 3 anni di pausa?!? Verrebbe da pensare che io e la perseveranza non siam proprio amiche, ma non è così solitamente, ve lo ggggiuro. E' che io mica lo scrivevo per far la figa, mica 'so na blogger di quelle vere, io, con l'agendina con segnati i post "in uscita" e la reflex sempre in borsa. Anzi, manco ce l'ho 'na reflex, ora che ci penso, Forse è questo ciò che non mi fa sentire davvero blogger, se me la regalaste sì che potrei essere costante (che la NIKON fa collaborazioni?).
A parte gli scherzi, son qui. Sono cambiate un po' di cose dall'ultimo post (ma dai, grazie al cielo), vi volevo informare, se ve lo steste ancora chiedendo, che alla fine il 30 in Neuroscienze lo presi sul serio, senza bacio accademico e cattedra al seguito, però. Sì insomma il mio pessimismo a volte mi porta bene, mi fa stare 'na ciofeca durante l'attesa, ma poi le cose belle sono più belle. AHAHAH me la segno per i pazienti del domani, mi sembra la filosofia giusta per una che dovrebbe promuovere il cambiamento negli altri. Negli altri, appunto, non statemi addosso che se anche sarò (forse, può darsi, chissà, magari) una psicologa sarò sempre, di base, la spaccamaroni ansiosa di oggi ( e di ieri).
Ebbene sì, studio ancora psicologia, non si sono ancora accorti dei miei evidenti squilibri e del mio Disturbo Ossessivo-Compulsivo, anche se in realtà penso siano parte dei requisiti minimi per accedere ai corsi, se poi condisci il tutto con un po' di infanzia demmerda  problematica, et voilà (leggere con voce del giardiniere Willy dei Simpson), avrete il perfetto studente di psicologia. Sono anche salita di grado, sono ben alla quasi fine della magistrale. Clinica, perchè io nella vita voglio solo gioie e persone gioiose attorno a me. Prima o poi un post serio lo farò, ma questo blog per me è un po' terapeutico, non voglio regole, non voglio scadenze fisse, non voglio problemi esistenziali, voglio tutto ciò che normalmente non mi circonda e che mi caratterizza sin da quando sono in fasce.
Il perseverare nello scrivere al plurale me fa un po' ride, ma lasciatemi almeno questo vezzo da blogger.

sabato 8 giugno 2013

Io c'ho l'ansia

Dovete sapere che ho imparato a parlare molto presto e a camminare molto tardi, quindi se dovete decidere tra invitarmi a prendere un caffè per fare due chiacchiere o a fare la maratona vi prego scegliete la prima opzione. Da quando ho detto la prima parola ad oggi statisticamente la parola da me più pronunciata credo sia ansia. Ebbene sì soffro di crisi di ansia,angoscia,mal di vivere, melancolia, chiamatela come volete, fatto sta che sovente vado in paranoia per le cose più disparate e spesso senza un reale motivo. No in realtà per me il motivo c'è sempre ed è anche di vitale importanza, ma così non pare alle persone che interpello in questi momenti di sconforto. Poichè  "chi non soffre in compagnia non è figlio di Maria" (ok,forse non faceva proprio così), io non posso stare male da sola, crogiolarmi nelle mie inquietudini senza trascinarci anche il mal capitato di turno e riempirlo di domande,pianti isterici e scenate da tragedia greca. In quest preciso momento la mia adorata ansia mi ha fatto visita causa esami,in modo più specifico causa esame di neuroscienze, ovvero un mattone indigesto di settordicimila pagine su come caspita funziona il nostro sistema nervoso. Ebbene signori a me non me ne importava una cippalippa, mi basta che funzioni, o perlomeno che non si inceppi troppo spesso, il minimo sindacale per farmi vivere a sto mondo insomma. Mancano tre giorni all'esame e io sono nella fase dello sconforto, che precede di poco quella dell'accettazione dell'inevitabile bocciatura predetta da quando hai aperto il libro mesi prima pensando "tanto non ci capirò mai un tubo, cosa studio a fare?". La fase dello sconforto è caratterizzata da iperattività e angoscia, grazie alle quali sfogli i libri ripetendo come un mantra "non so niente,non so niente". Badate bene che queste fasi non dipendono nè dalla quantità di tempo dedicato allo studio, nè dalla qualità di esso, nè tantomeno dalla materia in questione. I soggetti come me le vivono SEMPRE, indistintamente. Per fortuna durante la preparazione degli esami ogni tanto viviamo anche la fase dell'invincibilità, quella in cui il tuo 30 lo vedi già sul libretto, bello come il sole e invincibile e immagini mentalmente una tua performance perfetta, in cui il prof si commuove e ti lascia la cattedra. Bah.

venerdì 7 giugno 2013

Dieta e tempismo

Da lunedì scorso sono a dieta, ma che davvero?!, per cercare di piallare via  perdere 6 affezionatissimi chili che non se ne vogliono andare da me. Ovviamente fino a lunedì nessuno ti invitava mai a cene, la gente sospetto non mangiasse affatto e poi tac, ora ogni settimana c'è una simpatica grigliata, un compleanno, un aperitivo con amici. Come questa sera che, appunto, avrei un compleanno al ristorante argentino, famoso per pinzimoni e insalatine. Sono ancora qui a decidere se andare là e fare il cane che sbava da sotto il tavolo per un pezzo di bistecca o risparmiare tutti di questa pietosa immagine e arrivare fresca fresca a fine cena, come se io di mangiare non avessi mai avuto bisogno. Vi farò sapere cosa ho deciso, ora le forze stanno venendo meno causa immagine mentale di carne succulenta e patatine.

Perplessità

Ehm ehm non so perchè risulti che mi sia messa a scrivere alle 07:44 del mattino, o forse sono solo io che vedo tutto ciò?! Ho mille domande e dubbi su questo affare che sembra vivere di vita propria e che mi sfugge dal controllo e sono al SECONDO post. ANNAMO BENE. Dai oggi sono carica, sarà che mi sento come una bambina a natale con il suo giochino nuovo e non riesco a chiudere che mi viene voglia di scrivere qualcosa. qualsiasi cosa.
Prima vi stavo introducendo alla mia interessantissima vita dicendo le solite cose che si dicono quando ci si descrive che Bruner (era Bruner?!? prof non ascoltarmi/leggermi in questo momento) chiamerebbe "indicatori di azione" ovvero cosa fai nel mondo, che studi hai fatto, di che sport paraolimpico sei campione,..insomma solite cose. Ebbene sì ho studiato al liceo classico con discreti profitti (modestia mode on), il che mi ha lasciato (oltre a una discreta dose di saccenza) anche la voglia di conoscere tutto di tutti/o, la curiosità, la testardaggine, tante citazioni da usare su facebook e un gran mal di testa. A parte gli scherzi mi ha dato tanto e solo ora posso capire il significato di quel "ti apre la mente" che tutti filosofeggiano quando ti accingi a scegliere la scuola da fare. A dire la verità un po' me l'ha anche chiusa, la mente dico, in quanto oggi a volte ho la concentrazione di un panda cinese che fa sudoku. Una mia particolarità, per definirla in modo fine, è quella di riuscire a costruire storielle e filmini mentali da qualsivoglia baggianata,frase,immagine e addirittura rumore. "La vita non è un film" cantavano gli articolo 31 e io gli rispondo che si facciano gli affaracci loro, perchè le mie sinapsi le uso come voglio.

Ma da bon?!

Per chi non lo sapesse la strana espressione del titolo nel mio dialetto significa "ma davvero?!". Il dialetto in questione è il parmigiano e trovo renda tutto più simpatico. Ma davvero è il pensiero che ho in questo momento mentre scrivo questo post nel MIO blog, cosa normale per la maggior parte delle persone, capirai mica sono la prima ad aprire un blog, ma per me, timida cronica che a 20 anni suonati chiederebbe (ok, mamma, chiede) ancora alla mamma di chiamare la parrucchiera perché si vergogna, è un gran passo.
Non so bene da dove cominciare, anche perchè c'è la paura di annoiare, quella di sembrare più stupida di quanto dichiari io stessa, il pensiero di aver fatto un blog senza saper cosa scriverci e.... STOP. Ciao sono Giorgia,ho quasi 21 anni e ho un problema di seghe riflessioni mentali ossessivo compulsive che, giustamente, non volevo più tenere per me ma volevo condividere col mondo, in modo da non privarlo di tanta saggezza e,diciamolo, per ritardare il momento in cui mi stringerò al petto le ginocchia ripetendo "va tutto bene". 
Studio Psicologia (ho sentito distintamente un "e menomale...") e ciò non so se abbia aiutato o peggiorato la situazione, francamente temo peggiorato, ma si dice che i migliori psicologi non capiscano nulla della loro vita (si dice davvero o è un autoincoraggiamento?!); sono diplomata al liceo classico e per il momento non me ne sono ancora pentita e... forse ve lo dirò poi, per oggi vi lascio così, con la curiosità che si taglia con il coltello.- inserire sarcasmo -